House Sound Design


La House Sound Design è una installazione corale di un gruppo di artisti, architetti, musicisti e altro in cui l’idea dell’arte è aperta allo spazio della vita. Un’arte cosciente che esiste nella relazione umana e ci invita a uscire dalle nostre rispettive confort zone. Il luogo del territorio è il percorso tangibile dell’arte pubblica dove concetti, idee, linguaggi differenti, edifici visionari, vecchie infrastrutture, giardini, si intrecciano con le pratiche artistiche. Oggi l’architettura è un mix sociale e culturale dove gli spazi pubblici diventano luoghi dell’incontro e di convivenza. Che sia un monumento, una casa scultura interattiva o un ambiente ludico, la House Sound Design vuole attivare nello spettatore una lettura possibile del micro museo della musica. Una House Sound Design a dimensione d’uomo immersa nei suoni o rumori contemporanei, in cui tutti possono partecipare e condividere.
Il progetto della House Sound Design è la prima realizzazione di un’opera collettiva partecipata, creata sul territorio di Soncino all’interno dell’evento ArtiDesignImpresa, dove l’esigenza funzionale propria delle aziende si incontra con l’azione creativa dell’arte contemporanea. La H.S.D. è una struttura scomponibile e ricomponibile da collocare in spazi transitori. Ogni sua collocazione si relaziona con lo spazio contingente e si rinnova continuamente. Una sorte di design democratico dove il linguaggio creativo dell’artefatto caratterizza l’identità esperienziale dei materiali e della tecnologia.
La voce dal vivo del musicista, l’arte interattiva degli artisti, la teoria di un curatore, la costruzione di un’architettura, la progettualità dell’ingegnere, la lavorazione di artigiani e imprese, sono le componenti della House Sound Design.
La House Sound Design una volta finita la performance del musicista, ha altre situazioni di relazioni con il pubblico. Situazioni differenti nei linguaggi espressivi, ma dipendenti della H.S.D; dove voci, parole, rumori, sguardi e movimenti della gente comune, contribuiscono al ritmo momentaneo del sound del micro museo della musica. Un luogo- spazio- suono vivibile, da ascoltare, guardare o partecipare dove anche “l’idea” di un solo individuo può creare una situazione di “arte momentanea, presente.”


IDEA E PROGETTO DI


Micro Museo della Musica di Gianni Macalli e Giuseppe Turotti


ARTISTI


Giuseppe Turotti, Gianni Macalli, Andrea Bocca, Lorenzo Lunghi, Edoardo Manzoni, Chiara Fusar Bassini, Max Pierini


MUSICISTA COMPOSITORE


Max Pierini


CURATRICE DI EVENTI


Chiara Fusar Bassini


SINGOLE OPERE


L'installazione House Sound Design si completa con le opere:

SHHH
di Edoardo Manzoni

Quest’opera nasce intorno all’idea di scultura come possibile nido animale, che possa dunque accogliere altre forme di vita uccelli o insetti. All’interno dello spazio espositivo questi nidi si attivano attraverso l’utilizzo di microfoni e casse audio, che inserite nella struttura permettono alle sculture di ascoltare, registrare e diffondere il suono captato, diventando in questo modo rilevatori dell’ambiente circostante.

 

Magic House
di Lorenzo Lunghi

All’interno di una teca da laboratorio si trova un ambiente appositamente creato per ospitare delle cimici. Un luogo dove questi insetti, che spesso entrano nelle nostre case, possono trovare tutto quello di cui hanno bisogno, un focolare tra i suoni e muffe. Un microcosmo ludico, in cui la scultura abitata dai piccoli animali rimanda alle sculture di un vecchio parco giochi usurato dal tempo.

 

Untitled
di Andrea Bocca

In questa opera l’immagine-archivio viene modellata e diventa “oggetto”. Materiale fotografico riguardante la nascita di una cava da estrazione, viene recuperato dopo il fallimento di quest’ultima, stampato su materiale plastico termoformato su frammenti di pilastri ormai in rovina. Il pilastro, ridotto ora in forme semplici, ha soppiantato la colonna, diventando così il principale elemento costitutivo delle architetture odierne. Sui frammenti vige la grossa immagine di un macchinario, unico elemento figurativo e dispositivo creatore, che instaura una relazione e un confronto tra produttore e prodotto.

 

Appunti
di Chiara Fusar Bassini
Dialogo di un testo critico costruito con la gente.

La definizione di contemporaneità che più mi è cara è quella del critico tedesco Boris Groys che nel suo testo Going public sostiene che essere contemporanei sia essere compagni del proprio tempo, muoversi con esso e aiutarlo nel momento in cui presenta delle difficoltà. Vivendo in un intricato panorama di iperproduzione visuale e culturale ipotizzo un modo per essere contemporanei sia capire come distaccarsi al suo interno, prendersi cura del suo materiale esistente predisponendolo e accompagnandone la visione, un’azione simile a quella che si compie quando si puliscono attentamente le lenti degli occhiali prima di indossarli.

 

Inferni e Paradisi
di Max Pierini
Performance


Quando la musica, come nella cultura Vodou, è la porta che apre l’incrocio tra due mondi (Kalfu): il mondo della materia e quello delle anime. Bassista, contrabbassista, chitarra e cantante con profonde radici nel blues delle origini ma esperienza musicale a 360 gradi sia live che in studio, dal pop al jazz, dal rock alla bossa nova, compositore di musica e autore di parte letteraria di brani jazz, blues, country e folk. Insegna storia del Blues in collaborazione con Accademie Lizard.

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DESIGNER: VEZZINI & CHEN

Influenze esperienziali

ARCHITETTO: ZHANG WE